Novecentocinquanta chilometri percorsi in 20 giorni tra bianchi deserti di sale e infiniti sterrati. L’ultimo atto: la lunga ascesa dell’Aconcagua, che con i suoi 6.961 metri è la cima più alta dell’America del Sud. Questo è il racconto epico di un viaggio compiuto da due italiani, Valter Perlino e Sebastiano Audisio, che con il loro progetto, Caravanserai, negli ultimi 25 anni hanno girato il mondo tra paesaggi lunari, aridi deserti e le vette più alte del mondo.
Il cicloalpinismo, una disciplina ibrida e fuori dagli schemi, sta affascinando un numero sempre maggiore di appassionati di montagna. Questo sport combina il piacere dell’avventura sulle due ruote con l’opportunità di raggiungere le vette più prestigiose della Terra. Si pedala per lunghi tratti, si spinge la bicicletta quando necessario e si inerpica letteralmente, con la bici in spalla, fino a quando la rotta diventa impervia. Poi, quando le biciclette devono essere lasciate indietro, si calzano gli scarponi e ramponi per la scalata finale.
È stata proprio la vetta più alta delle Americhe, l’Aconcagua, la meta finale dell’ultima avventura di Valter Perlino, veterinario di Pinerolo, e del nostro ambassador, Sebastiano Audisio, infermiere, maestro di sci e guida cicloturistica. Due piemontesi che da 25 anni sfidano le cime più prestigiose con mountain bike e scarponi, dall’Himalaya alla Mongolia, dal Circolo Polare Artico al Kirghizistan. La scalata è stata portata a termine alla fine del 2023. «L’avevamo messa nel mirino da tempo – ci ha spiegato Valter – ma abbiamo ritardato la partenza perché queste avventure vanno pregustate. Sognate, vissute e poi ricordate».
Lo spirito dell’avventura scorre nelle vene di questa coppia di amici. «Siamo animati dal piacere di uscire dagli schemi, di scrollarci dal divano, di disabituarci alle comodità superflue. Questo è per noi il viaggio con la “V” maiuscola. Siamo sostanzialmente dei Peter Pan, con tanta voglia di spontaneità, sentimenti autentici, vitalità e curiosità che provengono dal cuore». Valter e Seba hanno chiamato la loro impresa cicloalpinistica “Caravan Andes Tour Bike in Merica”, ispirandosi all’espressione “Vado in Merica” usata anticamente dai piemontesi che emigravano oltreoceano.
Testimonial dell’ultima spedizione è stata Stefania Belmondo, la due volte campionessa olimpica di sci di fondo, che 25 anni fa fu la prima madrina del progetto “Caravanserai - Mongolia 1998” ed è tornata ad appoggiare e condividere la passione per le grandi traversate in bicicletta.
«Volevamo “viaggiare lento” – continua Valter – senza itinerari strettamente precostituiti. È un modo per smettere di rincorrere incessantemente ciò che è utile, ciò che porta ad un immediato rendiconto economico, per fare invece ciò che ci piace. È una sorta di gioco insomma».
Il Viaggio Epico tra Deserti e Vette
Il viaggio è iniziato dalla Bolivia, dal minuscolo villaggio di Colchani, vicino al Salar de Uyuni, il più grande deserto di sale al mondo. Valter e Seba hanno fatto rotta verso sud in sella alle loro mountain bike attrezzate con tutto l’occorrente: tenda a tre posti, sacchi a pelo, alimenti, indumenti per il freddo, fornellini e, ovviamente, tanta acqua. Attraversando la Ruta de Las Joyas e il Paso del Inca, sono entrati in Cile, a San Pedro de Atacama, prima di affrontare l’impervio tracciato del Paso de Sico verso l’Argentina.
Tra difficoltà burocratiche e nevicate improvvise, i due cicloalpinisti hanno continuato la loro marcia verso l’Aconcagua, attraversando luoghi incantevoli come Olacapato e il deserto di Las Coloradas, fino al suggestivo Campo de Piedra Pómez.
Dopo 20 giorni di pedalate, spingendo a volte le biciclette attraverso sabbie profonde, il viaggio in bici si è concluso a El Peñón. Da lì, Valter e Seba si sono trasferiti a Mendoza per l’acclimatamento e i preparativi finali della scalata.
La Scalata dell’Aconcagua
Partiti da Punta las Vacas, inizialmente dovevano raggiungere la cima attraverso la Via dei Polacchi ma a causa delle condizioni meteo instabili, i due hanno optato per l’ascesa lungo la Via Normale. Con tre fasi di trekking, hanno raggiunto il campo base di Plaza Argentina a quota 4.100 metri. Da lì, il vento fortissimo ha condizionato le prime giornate di scalata, ma Valter e Seba non si sono arresi. Passo dopo passo, hanno raggiunto i campi base a 4.900, 5.500 e 6.000 metri, per poi affrontare il balzo finale alla vetta dell’Aconcagua il 9 dicembre 2023.
L'Essenza dell'Avventura
«La nostra conquista? No – ci hanno detto – non siamo mai noi a conquistare le montagne. Sono loro a conquistare noi». Questo è il vero spirito dell’avventura, la scoperta di paesaggi mozzafiato, la sfida personale contro la natura e sé stessi.
Per affrontare simili imprese, è essenziale avere sempre con sé l'abbigliamento adeguato. Great Escapes è orgogliosa di sponsorizzare queste avventure outdoor, permettendo a chi le affronta di godere delle meraviglie del mondo in completa libertà e con il massimo del comfort. Che si tratti di deserti infuocati o vette innevate, l’abbigliamento outdoor di Great Escapes è il compagno ideale per ogni avventuriero.
E tu, sei pronto per la tua prossima grande avventura?