Cosa succede quando due intrepidi alpinisti, armati di spirito d'avventura e gambe di carbonio, decidono di conquistare le vette africane? Nasce una storia epica e emozionante, quella di Massimo Coda e Andrea Lanfri, meglio conosciuti come “Due uomini e una gamba”.
L'Avventura inizia: Dal Kilimangiaro al Monte Kenya
Con il supporto tecnico di Great Escapes, Massimo Coda, alpinista paralimpico biellese, e Andrea Lanfri, alpinista lucchese, si sono lanciati in un’impresa straordinaria: scalare il Kilimangiaro e il Monte Kenya. Un progetto supportato dal Panathlon e dal CAI di Biella, dal CAI nazionale, Ilario Mezzano – SAI e con la partecipazione entusiasta del negozio Equipe Olympique di Piero e Giulia Ramella.
Non solo avventura, ma anche solidarietà. La spedizione ha raccolto fondi per recuperare vecchie carrozzine a rotelle, rigenerarle e offrirle alle comunità locali africane. Un’iniziativa in collaborazione con World Friends e Custom Regeneration, che ha portato un sorriso e una vita migliore a chi ne aveva più bisogno.
Il Sogno del Cervino
Il 9 luglio a ridosso della partenza, Massimo ha coronato un sogno: raggiungere la cima del Cervino. “Nel 2010, dopo l’incidente che ha portato all’amputazione della mia gamba, mi stavo preparando per il Cervino. Completare quell’impresa è stata una delle molle che mi ha spinto in questi anni,” racconta Max, commosso. Al suo fianco, non c’era Andrea, reduce dalla conquista del monte Everest con l’amico Marco Olmo.
L'Inizio dell’Avventura Africana
L’idea di scalare il Monte Kenya è nata dal libro «Fuga sul Kenya» di Felice Benuzzi. “Il libro mi ha ispirato a tentare la scalata al Kenya. Ne ho parlato con Andrea, che ha subito rilanciato con l’idea di scalare anche il Kilimangiaro,” spiega Max. Così, il 15 agosto, sono partiti per l’Africa, con ritorno previsto il 4 settembre.
Dopo sette giorni dal loro arrivo sul continente africano, il 22 agosto, hanno salutato il sole abbracciati sui 5895 metri del Kilimangiaro. “Volevamo vedere l’alba dalla vetta, è stato incredibile!” esclama Andrea. Dalla foresta pluviale ai deserti alpini, fino ai ghiaioni lavici della vetta, la salita è stata varia e mozzafiato. “Il problema, a queste altitudini, è la carenza di ossigeno,” aggiunge Max. “Le protesi possono dare problemi con il vento e il freddo, ma anche il troppo caldo è problematico.”
Verso il Monte Kenya
Ma non finisce qui. La spedizione è proseguita verso il Monte Kenya, una cima tecnicamente più difficile. Il 27 agosto, i due alpinisti hanno toccato i 4985 metri di quota di Punta Lenana. “Un ambiente completamente diverso dal Kilimangiaro. Il primo giorno è stato noioso, camminando solo su asfalto. Ma gli incontri sono stati incredibili: zebre, babbuini e tracce di elefanti,” racconta Andrea.
Il meteo ha giocato qualche brutto scherzo, con grandinate e neve che li hanno accolti al campo base a 4200 metri. Nonostante le avversità, il 27 agosto hanno raggiunto Punta Lenana, sebbene accolti da una fitta nebbia. La curiosità di vedere il panorama africano li ha spinti a tentare una nuova salita il giorno successivo, ma la pioggia e la grandine li hanno bloccati.
Un Ritorno a Casa Trionfale
Nonostante le difficoltà, Max Coda e Andrea Lanfri sono tornati a casa soddisfatti, avendo raggiunto entrambi gli obiettivi prefissati. Una storia di avventura, coraggio e amicizia.
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